Di Maria Grazia Cancrini e Lieta Harrison
Editori Riuniti, 1986
Non lasciatevi ingannare dal titolo, non si tratta di un libro che troverete negli scaffali delle librerie, alla voce “autostima”. Questo è un testo intenso e rivoluzionario, specie se consideriamo che è stato pubblicato a fine anni 80, frutto di un lavoro di ricerca durato dieci anni: nelle parole delle autrici insomma, scorre tutta la potenza della lotta femminista di quell’epoca. Nonostante siano passati decenni molti dei temi che affrontano sono non solo presenti, ma ci rimandano alla riflessione sui molti elementi che non permettono alla donna ancora oggi di vivere la relazione di coppia con sufficiente emancipazione.
Questo è un libro sulla terapia di coppia ma non è solo per professionisti, questo è infatti prima di tutto un testo sul potere e sulla libertà sessuale femminile.
Le premesse su cui si basa partono dall’osservazione che il soggetto sociale emergente in quegli anni è senza dubbio la donna, ma la rivendicazione del diritto al piacere sessuale è stata e continua ad essere da troppe donne condivisa passivamente. L’uomo continua infatti in quegli anni (e spesso ancora oggi), ad essere pensato come unico soggetto di desiderio all’interno della relazione sessuale.
La vera emancipazione sessuale femminile sta nel cambio di paradigma circa il rigido schema relazionale di coppia creatosi nel corso del tempo: non si tratta più dunque di chiedere all’altro di essere desiderata, ma la donna ha la libertà e la possibilità di esercitare il proprio potere in quanto soggetto desiderante.
Caratteristica maggiore di una coppia funzionante è infatti secondo le autrici la possibilità di scelta, la soluzione di conflitti non si raggiunge solo con la parità, ma più spesso con la libertà.