Nessun uomo è un’Isola,
intero in se stesso.
Ogni uomo è un pezzo del Continente,
una parte della Terra.
Se una Zolla viene portata via dall’onda del Mare,
la Terra ne è diminuita,
come se un Promontorio fosse stato al suo posto,
o una Magione amica o la tua stessa Casa.
Ogni morte d’uomo mi diminuisce,
perché io partecipo all’Umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana:
Essa suona per te.
[John Donne]
Ci piaccia o meno siamo immersi in una cultura individualista. Ogni problema rappresenta il mio problema o il problema di qualcun altro. Ogni soluzione deve essere individualizzata. Ognuno è autonomo, libero e responsabile esclusivamente della risoluzione dei problemi che sporcano la propria vita, che limitano le proprie possibilità, la propria libertà. Così se siamo in condizioni di vantaggio crediamo che sia naturale trovare soluzioni per risolvere i nostri problemi e se siamo in condizioni di svantaggio perdiamo la fiducia nella possibilità di risolverli. Il risultato è la “reazione del ciclista”: ognuno è impegnato in una corsa, chino di fronte ai suoi superiori mentre tira calci a chi sta sotto: le relazioni diventano competitive, la consapevolezza di essere insieme, parte di una comunità, si allontana dai nostri orizzonti. La distanza con gli altri cresce e ci sentiamo perennemente minacciati, allontanandoci con indifferenza o dolore dall’idea di far parte della stessa società di persone, della stessa comunità.
Lo Sportello TiAscolto! nasce dall’esigenza di avvicinare le distanze tra gli individui e le comunità che questi abitano, anche attraverso una riduzione concreta delle disuguaglianze che alimentano e sono alimentate da questa visione del mondo e una concreta riduzione delle differenze di opportunità e vincoli dei diversi individui.
E’ possibile prendersi cura delle nostre difficoltà senza ignorare quelle degli altri.
E’ possibile occuparci di noi e degli altri.
E’ possibile che il nostro percorso di cura sia di aiuto anche per qualcun altro.

Questo è reso possibile, praticamente, da alcuni strumenti tecnici che producono sostenibilità sociale ed economica che caratterizza il nostro servizio, riducendo, a livello comunitario il divario della distrubuzione delle risorse.
La negoziazione della tariffa durante il primo colloquio permette a ciascuno di accedere al servizio e contribuire, in base alle proprie possibilità, al funzionamento di questo.
Se le condizioni economiche del cittadino permettono di corrispondere una cifra più alta, l’eccedenza rispetto alla media dei compensi negoziati in tutto il servizio , andrà a coprire le differenza per quei cittadini che non potrebbero permettersi altrimenti un percorso analogo, partecipando attivamente al funzionamento del servizio.
Dall’altra parte se le condizioni economiche del paziente non gli permettono di corrispondere una tariffa in linea con quelle di mercato, potranno fare affidamento, a partire dalle proprie possibilità, sul supporto economico messo a disposizione dagli altri pazienti.
In questo modo le risorse dei cittadini più avvantaggiati costituiranno una risorsa anche per i cittadini più svantaggiati ed entrambe potranno avere l’opportunità di accedere ad un servizio di salute mentale che sarebbe stato, altrimenti, precluso ai secondi.
Lo Sportello, in questo senso, svolge una funzione redistributiva delle risorse nella comunità, anche attraverso un dispositivo di redistribuzione interna (per gli operatori) che permette ai diversi professionisti di bilanciare la variabilità di compenso legata alla negoziazione delle tariffe.
In questo modo viene facilitata la creazione di quei legami che legano la propria sorte con quella di chi non conosciamo. Il mio bene diventa anche il bene della mia comunità, di cui posso attivamente prendermi cura e che, tramite i servizi che mette a disposizione, con il sostegno di tutti e di ciascuno, si prende cura di me.
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