E’ stato recentemente pubblicata la traduzione italiana,  curata da Istituto Superiore di Sanità (ISS), Cultural Welfare Center (CCW) e DoRS Regione Piemonte, in collaborazione con il Centro BACH-Università di Chieti e Pescara, il Centro per la Salute del Bambino e la Fondazione Medicina a Misura di Donna,  del volume della WHO “A toolkit on how to implement social prescribing”, con l’obiettivo di fornire a organizzazioni, decisori e singoli professionisti sanitari una guida pratica per l’attuazione di un programma di prescrizione sociale da offrire agli utenti dei servizi sanitari.

Che cosa è la prescrizione sociale ?

Innanzitutto, la prescrizione sociale si basa sulle prove scientifiche relative all’impatto dei fattori socioeconomici sulla salute e sull’ipotesi che affrontare i determinanti sociali sia cruciale per migliorare gli esiti di salute e benessere. Quindi, se i fattori socioeconomici e i contesti sociali hanno un ruolo determinante nella definizione delle traiettorie di vita e sulla probabilità di ammalarsi degli individui, i medesimi contesti sociali contengono dei “principi attivi” con elevato potere curativo e terapeutico.

Questo significa che la prescrizione sociale rappresenta un approccio, sempre più centrale, mediante cui i servizi sanitari e i professionisti possono utilizzare le risorse comunitarie non direttamente legate all’ambito sanitario per affrontare le esigenze dei pazienti rispondendo ai loro bisogni di salute e contribuendo al miglioramento della salute e del benessere complessivo.

Inoltre, la prescrizione sociale ha grandi potenzialità nell’ottica della promozione della salute e di ciclo di vita, in particolare per la promozione dello sviluppo infantile precoce e il supporto alla genitorialità.

Sebbene la prescrizione sociale possa giovare a chiunque, le persone più fragili sono quelle che possono trarne maggiori benefici, con implicazioni importanti sull’impatto delle prescrizioni sociali sulle disuguaglianze sociali e di salute.

In particolare, è stato evidenziato un beneficio delle prescrizioni sociali per persone con patologie croniche, persone sole o socialmente isolate, persone ad alto rischio di disturbi mentali, persone vulnerabili, ad esempio a causa dell’età o della loro condizione economica.

Inoltre, a fronte della sempre crescente inappropriatezza prescrittiva, le prescrizioni sociali sembrano introdurre un elemento di discontinuità nei paradigmi di cura correnti, ribilanciandoli, almeno idealmente, e contrastandone la forte spinta medicalizzante.

In conclusione, le prescrizioni sociali possono costituire una preziosa risorsa per le comunità e molte fasce di popolazione, soprattutto le più svantaggiate. Tale risorsa sembra insieme sfidare e costituire un’opportunità per i professionisti, i servizi sanitari e i paradigmi di cura.

E’ possibile scaricare la guida qui.

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